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Quanti anni ha il tuo cane? È vero che un anno per il cane corrisponde a sette anni di un essere umano? Sì, i cani invecchiano più rapidamente delle persone ma riescono a instaurare con loro lo stesso rapporto che si crea tra figli e genitori. D’altra parte i recenti dati Eurispes riflettono bene questa verità: per un italiano su tre cani e gatti sono persone di famiglia.
Un anno per quindici
Eterni cuccioli. I nostri amici a quattro zampe sembrano sempre piccoli, li associamo subito ai più piccoli di casa e crediamo erroneamente che le loro energie siano senza fine. Non è così. Un anno di un cane, si tratti di un Beagle o di un pastore tedesco, non corrisponde a sette dell’essere umano ma a quindici. Questo vuol dire che l’adolescenza dei cani è tra i sei e i 18 mesi, già a sette anni iniziano a invecchiare. Dai dodici mesi ai tre anni sono carichi di energie, nel pieno della loro vita adulta ma alle soglie dei 50 anni umani (i loro sette) non si può certo pretendere che corrano e siano reattivi come da cuccioli.
Questione di razza
È così per tutti? In linea generale sì ma ci sono dei fattori che incidono più di altri sugli effetti della vecchiaia. Prima di tutto lo stato di salute degli animali, poi la razza. Esistono numerose razze di cani, ognuna con le sue peculiarità e le sue esigenze, come ben spiega il portale Petingros.it, dedicato proprio al mondo degli amici a quattro zampe. Ogni razza risponde a proprie caratteristiche che hanno un’influenza diretta anche sul processo di invecchiamento. Anche taglia e peso sono fattori da non sottovalutare nell’incidenza della vecchiaia. I cani più piccoli e leggeri, infatti, invecchiano meglio e hanno un minor numero di ripercussioni sullo stato di salute generale.
Una buona vecchiaia
I primi acciacchi subentrano verso i dieci anni, è in questa fase che spesso si registra un radicale cambio nel comportamento dei nostri amici. Diventano più pacati, riflessivi, meno irruenti e impulsivi. È il segno dell’avanzare della vecchiaia, una serenità imposta anche da qualche difficoltà motoria e da un fisico che inizia a essere appesantito, non più snello e scattante. In questo periodo il legame già forte tra cane e padrone si rafforza, in alcuni casi, quando subentrano particolari difficoltà, i cani diventano del tutto dipendenti dagli esseri umani.
Una fase difficile da accettare
È da sottolineare che accettare l’invecchiamento del proprio animale domestico, dopo aver condiviso tanti momenti di spensieratezza e gioia, è davvero difficile anche per i padroni. Sempre più spesso, come detto, vengono considerati alla stregua dei figli ma a differenza di questi invecchiano più rapidamente dei propri genitori. Sono momenti molto complessi dal punto di vista dei sentimenti e non è facile gestirli al meglio. Il momento della separazione, poi, viene vissuto sempre più come un vero e proprio lutto che richiede tempi lunghi per essere elaborato e affrontato al meglio. Perdere una persona di famiglia, anche quando ha quattro zampe, è un vero e proprio trauma, non è semplice da affrontare e i segni restano visibili a lungo. Un esempio su tutti, chi non ha visto Io e Marley? È proprio questa pellicola la rappresentazione perfetta del legame che si crea tra cane e padrone e della sofferenza che lascia dietro di sé la perdita del nostro amico a quattro zampe.